Due note sul Coro (a cura di Marta Bettucci e Laura Dionisi)
Nel 1972, quando ancora non si parla di Parrocchia ma di
Centro Pastorale, la comunità cristiana del nuovo quartiere “sotto il Convitto”
prende forma con la guida di don Salvatore Paparoni, che organizza il
catechismo con i bambini che faranno la prima Comunione a maggio del 1973.
Ecco, in quei mesi e con quei bambini la comunità comincia a cantare durante le
celebrazioni liturgiche. Don Salvatore chiede aiuto ad una splendido insegnante
elementare, il maestro Vincenzo Jurilli, che con pazienza e competenza, insegna
ai bambini i primi canti (Tu sole vivo, Vieni alla cena, Dov’è carità e amore).
Lo strumento suonato dal Maestro è un armonium a pedali che, vista l’esigua
dimensione della chiesetta, ben si adatta all’accompagnamento canoro per le
messe della domenica. Non si parla di “coro” ma di servizio musicale alle
celebrazioni e le prove si fanno durante il catechismo.
Via via che i fedeli aumentano con il crescere delle
costruzioni del quartiere, aumentano anche i ragazzi che si fanno vedere in
chiesa. Con la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 si costituisce il
gruppo dei giovani che, oltre a seguire
un percorso spirituale, si divertono ad imbracciare le chitarre e ad animare le
liturgie dando vita a vere e proprie “messe beat” in perfetto stile post
concilio. Le canzoni si imparano scambiando esperienze con giovani di altre
parrocchie e si moltiplicano doppie voci e contro canti. In questo periodo i
ragazzi grandi e piccoli allestiscono anche dei
recital di argomento
religioso, nei quali esibiscono le proprie doti di attori, cantanti, musicisti,
registi.
Con il trasferimento della parrocchia dalla piccola chiesa
dell’istituto delle Poliomielitiche alla nuova chiesa, fa la sua prima comparsa
l’organo, donato da alcuni fedeli. Il sig. Valentino Gabrielli lo sa suonare e
coordina un piccolo gruppo di ragazze che cantano a messa e cominciano le prove
del sabato pomeriggio. Ma le chitarre, con il tempo, si riappropriano del loro
ruolo principale nell’accompagnamento del canto liturgico, anche perché sono
più facili da suonare.
Ragazzi e ragazze vanno e vengono in questa compagine e tutti
coloro che crescono in questo quartiere
negli anni ’80 e ‘90 possono dire di aver cantato almeno qualche volta in
chiesa, guidati da persone magari poco esperte ma piene di buona volontà. Le
celebrazioni di Prime Comunioni e Cresime sono sempre ottime occasioni per
cercare nuove voci che hanno voglia di impegnarsi in questo servizio. Tutti
ricordiamo con affetto e nostalgia anche le numerose incursioni nel plesso
scolastico della scuola materna ed elementare del rione, dove, con la
complicità delle insegnanti, una cantata con la chitarra è sempre molto gradita.
Nei primi anni ’90 prende forma un gruppo composto da persone
appassionate di musica ed amiche fra di loro che creano un ottimo clima in
questo ambiente (Cristina Impagnatiello, Maria Elena Gallo, Monica Danoni,
Giselda Pianesi). Finalmente il suono di
organo e chitarre si fonde, grazie anche all’acquisto di una chitarra a dodici
corde e di un amplificatore per la stessa, spesa effettuata con i fondi
reperiti dal gruppo cantando a cerimonie nuziali. Andrea Di Salvatore
all’organo e Paolo Moretti alla chitarra guidano le ragazze nell’allestimento
di un repertorio al quale attingiamo ancora oggi.
Il connubio fra liturgia e canto diventa in questi anni indissolubile,
come anche il feeling tra celebrante e cantori: Don Salvatore trova sempre
qualcuno disposto ad accompagnarlo nelle funzioni e ormai ci si capisce al
volo: basta un cenno dall’altare, anche in un momento in cui non è previsto
alcun canto, e la melodia parte all’istante.
Molte delle ragazze più grandi e il direttore stesso del
coro, Andrea Di Salvatore, si sposano e si stabiliscono in altri quartieri,
lasciando in eredità la loro esperienza corale che, nell’immediato, viene
raccolta da Paolo Moretti e poi successivamente da Giuseppe Clementi. Il
repertorio rimane in parte invariato per le messe solenni di Natale e Pasqua,
mentre si avvia un processo di rinnovamento per le messe domenicali grazie
all’apporto gioioso dei ragazzi dell’ACR guidati da Don Silvano e da Elena
Bianchini.
Gli anni passano e si aggiunge alle chitarre, sempre numerose
(Claudio Galassi e Irene Gasparretti si alternano a dare una mano), una ‘pianola’
o meglio tastiera elettrica, sapientemente inserita per supportare la melodia e
suonata ormai da tempo da Benedetta Clementi. Le voci vengono accolte nel coro
via via che i ragazzi crescono nel loro percorso di catechismo e si interessano
alla musica della parrocchia, sempre nello spirito di animare le celebrazioni
dell’anno liturgico con prove che in genere si svolgono di sabato pomeriggio
per i più piccoli e dopocena per gli adulti.
Alcune di noi, poche, possono testimoniare di aver preso
parte all’intero cammino di questo piccolo coro, sono cresciute insieme al
canto parrocchiale e ancora oggi sentono di appartenervi, da ragazze sono
diventate spose e madri ed ora cantano con i loro figli. Tra queste Claudia e Marta
Bettucci e Laura Dionisi.