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Benvenuti nel blog ufficiale della Parrocchia S. Madre di Dio di Macerata.

Gruppo Missionario Parrocchiale



MINISTORIA DEL GRUPPO MISSIONARIO PARROCCHIALE “SANTA MADRE DI DIO”
(a cura di Franca Severini)


Un gruppo missionario nasce quando una comunità parrocchiale sente l’esigenza e l’urgenza di sostenere l’attività dei Missionari impegnati nell’annuncio del Vangelo in zone del mondo dove  tanti fratelli e sorelle vivono ancora in condizioni di forte disagio economico e sociale. Nasce dalla consapevolezza che la Chiesa è per sua natura missionaria: “Andate ed annunciate il Vangelo…” 


Il nostro G.M.P. prende il via nell’ottobre del 2001, su proposta dell’allora parroco Don Silvano Attilio, subito accolta da alcune donne della comunità.


Le prime due iniziative, adozioni a distanza di bambini del terzo mondo e adozione del seminarista indiano Alexius Minj, trovano la disponibilità di diverse famiglie della parrocchia.


Nel 2002 parte la prima “Festa del dolce” che ci permette di offrire a Padre Rafael Espinoza, missionario salesiano in Ecuador, il viaggio di ritorno in Italia e una cospicua somma per le sue attività (vedi foto).



Incontro con Padre Rafael nel 2002
 
Nell’aprile dello stesso anno, iniziano i contatti con fratel Gildo Coperchio, medico missionario saveriano in Bangladesh, originario di Passo Treia e amico di alcune del gruppo. Gildo ha bisogno di € 4.000 per l’acquisto di ferri chirurgici assenti nell’ Ospedale in cui opera; somma non piccola, ma in breve tempo raccolta e inviata. Il rapporto con fr. Gildo va avanti per anni, fino all’agosto del 2008, quando viene richiamato in Italia…



Lungo gli anni continuano le adozioni di seminaristi di paesi dell’India e dell’Africa (siamo arrivati al quarto, Anthony, mentre i primi tre, Alexius, Robin e Serge, sono già sacerdoti) e inizia il sostegno a microprogetti delle Missioni Saveriane  e dell’Associazione “Amici dei lebbrosi”, di Raoul Follerau.


Dal 2011 al 2013, abbiamo avuto in adozione una famiglia albanese, per accompagnare l’attività di don Patrizio, missionario fidei donum in Albania.


Dalla fine del 2014, tramite fratel Gildo, siamo entrati in contatto con padre Sergio Targa, missionario saveriano in Bangladesh, al quale abbiamo potuto inviare  € 500, parte del ricavato  dell’ultima “Bancarella del dolce”.


Il nostro piccolo Gruppo si riunisce ogni ultimo martedì del mese, dalle ore 19.00 alle 20.00, per aggiornamenti, formazione e programmazione… e, come gli altri gruppi parrocchiali, ha l’impegno di preparare e animare periodicamente l’ora di Adorazione eucaristica del giovedì.

  
Naturalmente fa parte dei nostri sogni poter crescere di numero…
LA BANCARELLA DEL DOLCE
Il Gruppo Missionario ha organizzato per domenica 29 novembre la bancarella del dolce per sostenere le seguenti iniziative :
  • continuare ad aiutare Anthony Chikampana del Seminario del Malawi nei suoi studi di teologia;
  • aiutare l'attività missionaria di Padre Sergio tra i poveri più poveri del Bangladesh
L'iniziativa ha avuto un grande successo, ha permesso di raccogliere una soddisfacente somma da destinare ai progetti. Si è registrata una positiva risposta da parte delle cuoche della nostra parrocchia, che hanno arricchito il banco di squisite delizie, andate a ruba e finite in un battibaleno.
Ancora una volta i fedeli hanno risposto con la conosciuta generosità alle iniziative tese ad aiutare il prossimo. Bene!
Ecco due fasi della vendita:


IL CONTATTO CON DON SERGIO IN BANGLADESH


Il Gruppo Missionario è in contatto con Don Sergio Targa, il missionario che opera nel Bangladesh, tra le persone più povere. A lui andranno 1.600 euro la  maggior parte delle risorse che il Gruppo della nostra Parrocchia è riuscito ad acquisire con la vendita dei dolci il 29 novembre (1.010 euro), con la cospicua somma offerta dalla famiglia Venturini, che aveva richiesto agli invitati alla festa di compleanno della figlia Nitu di devolvere il danaro per il regalo appunto alla missione di Padre Sergio, e con altre offerte pervenute per i progetti.
Don Sergio ha inviato la seguente lettera che trascrivo ed alcune foto.
 "Carissime amiche della Santa Madre di Dio di Macerata,
una volta tanto mantengo le promesse entro tempi canonici. Il Natale e'
passato e questa mattina sono rientrato a Jessore, al centro catechetico.
Non ricordo dove eravamo rimasti con le narrazioni... comunque continuo
a gestire il Training Centre di Jessore tra alti e bassi. E' un lavoro
interessante anche se un po' troppo intellettuale. Mi mancano le
scorribnande nei villaggi del sud. Mi si dice pero' che anche questo
lavoro e' importante... e quindi stringiamo i denti e andiamo avanti.
L'anno e' passato benino. Una delle due suore che sono qui al centro e'
stata cambiata. La nuova si sta ambientando. Speriamo in bene. Oltre
all'attivita' del centro come sapete continuo a tenere d'occhio le mie
scuolette del sud, tra i Rishi. Purtroppo il lavoro qui al centro mi ha
tenuto occupato piu' del previsto e questo a fatto si' che le mie visite
alle scuolette e relativi villaggi, si siano diradate molto. Non e'
l'ideale, perche' la riuscita del lavoro scolastico e non solo e'
direttamente proporzionale alla supervisione: l'equazione e' questa:
poca supervisione, poco lavoro! Ma come si dice da queste parti, "nai
mamar cee, kana mama bhalo" (leggetelo all'italiana) "e' meglio avere
uno zio cieco piuttosto che non averlo proprio!" Quindi io non posso
andare a visitare le scuolette ma ho affidato l'incarico ad un
catechista della parrocchia di Borodol, che fa le mie veci (spero!). In
Novembre comunque ho avuto un'occasione per essere presente. Il 27 di
Novembre infatti un giovane di quella parrocchia e' stato ordinato
sacerdote, e questo mi ha dato l'occasione di lasciare il centro e
recarmi cola'. La gente era contentissima di vedermi, anche se mi ha
sommerso di richieste, alcune delle quali ho dovuto accettare: due donne
con noduli dolorosi al seno mandate a Khulna per un controllo; una
bambina di 12 anni le cui dita di mani e piedi si stanno rattrappendo,
un caso evidente di reumatismo del sangue trascurato. Anche questa
mandata a Khulna dove le hanno rilevato oltre a quanto sospettato
problemi cardiaci determinati dalla stessa malattia. Un altro ragazzo
invece era gia' in ospedale a Khulna con gravi problemi renali, il
problema e' che i genitori non avevanpo piu' soldi per curarlo... anche
questo e' diventato "mio" paziente. C'erano poi tanti altri malati ma
c'e' un limite finanziario da rispettare, mio malgrado! Questi 4 casi
erano i piu' gravi. Vi risparmio poi le altre richieste, ma credetemi,
dopo una giornata passata tra un villaggio e l'altro in questo modo sono
arrivato a sera che avevo la testa che rinbombava. I Rishi sanno essere
snervanti... ma poi mi dico, e se fossi io nei loro panni? Pensando cosi'
riesco a sopportare la calca che si crea intorno a me! Di fatto come mi
pare gia' vi ho scritto, il lavoro nei villaggi Rishi e' scandito da
tutto cio': la loro situazione economica e' cosi' precaria che basta una
malattia anche da poco per mandare una famiglia KO! Figurarsi una
malattia grave che richiede cure costose e lunghe, come quella del
ragazzino con problemi renali: i genitori ormai sono ridotti al lastrico,
avendo venduto il vendibile, per le cure del figlio, con il risultato
che il figlio non e' guarito e ora non hanno piu' niente, nemmenpo le
pentole per cucinare, vendute anche quelle! Di fronte a queste cose, che
cosa posso fare o dire? E' vero che non di solo pane vive l'uomo, ma
questi qua di pane ne vedono ben poco, e con la fame nello stomaco e'
difficile capire o ragionare... Un altra cosetta che ho fatto, anche se
non e' ancora stata realizzata, e' il provvedere 30,000 take per due
pali per la corrente elettrica di un villaggio Rishi (Bamondanga). Qui
queste cose le deve provvedere la gente stessa, poi il governo fara'
l'allacciamento. Se riusciamo davvero a portare la corrente elettrica
nel villaggio, penso che tutti ne saranno beneficiati, a partire dagli
alunni che potranno studiare di sera senza rovinarsi gli occhi alla luce
di lanterne a kerosene! Speriamo e vediamo!
Ho passato il Natale nella parrocchia di Satkhira, a circa 35 kilometri
dalla parrocchia di Borodol e dai villaggi Rishi di cui sopra. Mi sono
divertito anche perche' la gente di Satkhira e' quasi tutta di
estrazione e tradizione Rishi, quindi mi sono trovato a casa con loro.
Dal 17 ero a Satkhira e dal 18 ho girato in tutti i villaggi della
parrocchia, 18, a confessare. Ma non pensate alle confessioni natalizie
delle nostre parti (mi viene il dubbio... si confessa ancora la gente in
Italia, almeno a Natale e Pasqua?). Qui i numeri sono esigui, un paio di
orette al massimo nei paesi piu' grossi, e le confessioni sono finite!
La notte di Natale ho detto messa in due posti: alle 22,30 ero a Khordo
e alle 0,45 ho iniziato la seconda messa di Natale a Kamarali. Alle 2,30
andavo a letto, per rialzarmi alle 7 e andare a Okkhapur, un villaggetto
di 13 famiglie cattoliche. Nel pomeriggio ho celebrato un altra messa
alle ore 16, a Nogorghata, un altro villaggetto di circa una ventina di
famiglie. E' stato pesante, ma anche piacevole, soprattutto nei due
villaggetti piccoli, dove le chiesette erano poco piu' di capanne... un
qualcosa che le rassomigliava al posto in cui naque Gesu'. In questi due
posti, ho sentito un po' di Natale anche io; e mi sono detto, che se
Gesu' nasce ancora nel nostro mondo oggi, e' in posti come questi con
povera gente come questa che nasce, e devo ammettere che mi sono sentito
privilegiato ad essere li' con loro!
Tanto per darvi un idea di cosa vi ho scritto vi mando un paio di
fotografie.  Per il momento questo e' tutto. Grazie in anticipo per la
raccolta fondi che avete fatto. Potete fare come l'altra volta per
farmeli avere. Grazie infinite a tutte quante e Buon Anno. Se volete
sentire o sapere dell'altro, non avete che da farmi domande e io provero'
a rispondervi (se sono domande facili, ovviamente! per quelle difficili
vi rimanderei al mio compagno e amico, Dr. Gildo sx).

Sergio sx

Queste foto si riferiscono al Natale. Non sono belle foto... ma e' solo
per darvi un idea!



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LA COMUNICAZIONE DI PADRE SERGIO



La raccolta di fondi, organizzata dal Gruppo Missionario della nostra parrocchia per sostenere l'attività di Padre Sergio in Bangladesh a favore dei poveri più poveri, è andata a buon fine.
Ecco il messaggio inviato l'11 gennaio via email da Padre Sergio 
 
Carissime amiche
 finalmente vi posso dire con certezza che i soldi sono arrivati. Ieri, anche se mi e' stato comunicato oggi, mi sono stati accreditati 135,796.16 Take corrispondenti ai vostri 1600 euro. Ancora grazie di cuore. ciao
Sergio

Ancora una volta si è evidenziata la generosità della comunità parrocchiale, ma una menzione particolare va riservata a chi ha voluto destinare a questo progetto la somma destinata ai regali per la figlia, che festeggiava il suo compleanno. Un'iniziativa questa, che ha costituito un esempio di sensibilità e un momento di riflessione

LETTERA DI PADRE SERGIO SULLA SUA ATTIVITA'
Carissimi signore un circa 10 giorni fa sono ritornato da Manila... e da 10 giorni sono stato molto impegnato in diverse mansioni. La piu' importante delle quali e' stata quella che mi ha visto impegnato per 4 giorni qui al centro di Jessore con un corso di formazione sul tema della donna, la sua situazione e i suoi problemi in questo paese. Da un paio di anni ho introdotto questo tema che vede di solito una buona partecipazione di gente. Anche se il corso e' aperto a tutti (certe cose bisogna spiegarle agli uomini piu' che alle donne!) di fatto la maggior parte dei partecipanti erano donne. In tutto 52 con una grande partecipazione delle mie ragazze Rishi e Kaora (quelle piu' grandi, che sono gia' passate attraverso il nostro programma, il Dalit Kisori Ghoton Prokolpo). E' stato davverro un piacere vedere queste ragazze che io cononosco da quando avevano 12-13 anni, e constatare che sono diventate donne! E la cosa che mi affascina e che mi rende un tantino orgoglioso, scusate questo mio peccatuccio, e' che queste ragazze in grande maggioranza Hindu, sono vivaci e piene di entusiasmo e di sogni che loro dicono noi abbiamo contribuito a creare. Davvero e' una grande gioia per me vedere queste giovani donne che affrontano la vita con una consapevolezza e determinazione completamente sconosciuta alle loro mamme e nonne! Vi mando poi un paio di foto di queste donne! Purtroppo non sono riuscito a pagare i conti dei malati che ho in sospeso con alcuni nostri centri di Khulna e Jessore. Le suore sono state troppo impegnate e non hanno avuto il tempo di prepararmi i conti. Ho pero' dato 40,000 take a quella famiglia di Mosjitkur, per finire il tetto della casa e essere pronti ad affrontare le piogge dei mesi a venire. In Bangladesh e' sempre difficile programmarsi e spesso emergenze di vario tipo intervengono a modificare progetti e piani. Per cui: 1. sono intervenuto di urgenza a 'salvare' (mi si conceda il termine) una famiglia dalla bancarotta. La famiglia in questione e' di Borodol, sono cristiani e provengono dal solito gruppo Rishi. A causa di una operazione improvvisa che la signora ha dovuto subire (asportazione dell'utero) e della conseguente spesa improvvisa di circa 12,000 take (se non ricordo male) si era indebitata per circa 10,000 take con Mussulmani danarosi e strozzini. Questi ormai da diversi mesi stavano rendendo la vita impossibile alla famigliola (3 figli piu' papa e mamma). alla fine sono intervenuto estinguendo il debito!. Non sono cose che faccio volenntieri, nel senso che tutti qua sono indebitati e se cominciamo a risolvere i debiti della nostra gente non abbiamo piu' scampo! Ma qui la situazione rischiava ormai di degenerare e sono dovuto intervenire. 2. La moglie del catechista che fa le mie veci nei villaggi Rishi e nelle rispettive scuolette, ha dovuto essere ricoverata di urgenza... e anche qui ho dato una mano con le spese. altre 5,000 take. 3. La mia maestra Rishi del villaggio di Toaddanga sta cercando di comperare un pezzettino di terra (2 centesimi di ettaro) in una zona vicina alla sua casa paterna. Anche in questa situazione ho acconsentito con un aiuto di 20,000 take. La signora in questione vive in situazioni di grande disagio, primo a causa del marito (che e' un energumeno e la picchia alla grande. Il motivo? La signora e' piuttosto scura di pelle!). Secondo, dove vive adesso, un posto insalubre sulle rive del fiume Kolpetua, la sua gente (Rishi) e' ancora coinvolta con attivita' tradizionali (scuoiatura di anmali e conciatura di pelli: un lavoro odiato e considerato impuro e motivo di diprezzo da parte della comnuita' Hindu e Mussulmana della zona). Insomma se riuscira' a spostarsi dal posto attuale la famigliola potrebbe avere la prospettiva di una nuova vita. Tra l'altro, per la signora andare ad abitare vicino alla casa paterna, significa una sicurezza e protezione in piu, quella dei suoi fratelli che potrebbero attenuare l'energumenicita' del marito. Ovviamente, ho acconsentito all'aiuto solo dopo assicurazione che la terra sara' intestata a nome anche della signora! 4. Ho dato una mano ad Un ragazzo Rishi a comperare un rickshaw in seconda mano che lui ora sta usando in Dhaka la capitale. E anche per questo ho dato 4,500 take. Come vedete, volevo fare delle spese che alla fine non ho fatto. In compenso ne ho fatte altre. MI rimane pero' ancora qualche soldino e con l'aiuto anche del gruppo missionario del mio paese di origine, riusciro' a pagare i conti medici che ho ancora in sospeso. Gentilissime signore, GRAZIE, per il vostro aiuto importante. Da domani si entra in Settimana Santa e anche io mi trasferiro' in zona Rishi (Satkhira) per dare una mano con le celebrazioni. Auguri di Buona Pasqua. Questo mondo ogni tanto mi fa paura, mi fa sentire piccolo piccolo ed insignificante... e poi mi ricordo della Pasqua, del dono della vita, di una morte vissuta per amore, e allora non ho piu' paura! Allora ho il coraggio, sempre tremolante, e' vero, di continuare ad indicare la strada, a seguire la strada, io stesso prima di tutti. Che la morte e rissurrezione di colui che e' la luce del mondo e la sua vita, ci faccia capaci di credere, di sperare e di amare! Auguri sinceri! Sergio -- Sergio Targa <yankee64@gmail.com> (marzo 2016)





 IL VERSAMENTO GENNAIO 2017
Il 4 gennaio grazie alla gentilezza di Massimiliano è stato effettuato il versamento di 1.000 euro a favore dell'attività di Padre Tanga tra i poveri più poveri del Bangladesh, con un bonifico sul conto corrente indicato dal medesimo.
Padre Tanga ha voluto inviare al gruppo missionario Santa Madre di Dio e a tutta la comunità parrocchiale gli auguri per il Natale ed il nuovo anno 2017, con il ringraziamento per la generosità dimostrata in occasione della raccolta del fondo con la festa del dolce. 
Ecco il testo  dell'email inviata da Padre Sergio Tanga
Carissime signore del Gruppo missionario della Madre di Dio in Macerata, Franca,
Graziella, Giulia, Rossana, Donatella, Katia, Angela e M. Rita,
ho ricevuto la vostra mail della quale vi ringrazio. Vi sto scrvendo da
casa mia, in Brescia, da dove ripartiro' alla volta del Bangladesh il
giorno 2 di Gennaio. Vi avevo scritto un paio di righe per farvi gli
auguri Natalizzi proprio uan decina di giorni fa, mi pare! Comunque
eccomi qua. Vi ringrazio cordialmente per il pensiero e i soldi che
avete racimolato e mi scuso per non essermi fatto vivo in questi giorni
di vacanza. Purtroppo i giorni mi sono franati tra le mani... preferendo
stare con i miei genitori non piu' tanto giovani tutto il tempo che ho
potuto. Una volta rientrato in Bangladesh mi rifaro' vivo per
aggiornarvi. Se vedete che ritardo, non fatevi scrupolo e ricordatemelo!
Per il Bonifico: potete usare gli estremi bancari che gia' conoscete,
quelli relativi alla National Bank di Jessore. Da lunedi in avanti
potrete fare il versamento. Una volta fatto vi pregherei come sempre di
darmi notifica cosi' che io segua la cosa con la banca locale!
Grazie ancora infinite per la vostra sensibilita' e auguri davvero per
un felice anno nuovo, passato con il volto di Dio sempre rifulgente sui
nostri giorni, come sentiremo domani nella prima lettura del libro dei
Numeri.
Saluti ancora e a risentirci dal Bangladesh
 
Sergio Targa sx

31 dicembre 2016
L'ANNO 2017/18


Si è svolta lunedì 25 settembre 2017 la prima riunione del Gruppo Missionario, al fine di definire alcune prossime iniziative.
Nel confermare che il gruppo si incontrerà ogni ultimo lunedì del mese, è stato deciso di guidare l'Adorazione del giovedì in Chiesa, il 19 ottobre, predisponendo nei giorni precedenti le indicazioni guida, per offrire ai presenti un supporto significativo.
Inoltre l'ultima domenica di novembre ci sarà la tradizionale "Bancarella del Dolce", per acquisire risorse da inviare ai due missionari, che da anni fanno leva sui fondi raccolti dal gruppo della nostra parrocchia per portare avanti il proprio impegno tra "i poveri più poveri".

LA GIORNATA MONDIALE MISSIONARIA
Domenica 22 ottobre, giornata mondiale missionaria, la Messa comunitaria è stata animata dal Gruppo missionario parrocchiale e arricchita dalla testimonianza di Andrea, un giovane del gruppo Eumega (gruppo missionario giovani della nostra diocesi) che ha trascorso con altri 13 giovani tre settimane delle sue ferie in terra d'Africa ospite delle missioni dei frati minori in Togo.
Dopo un'omelia incentrata sulla vocazione missionaria di ogni battezzato, Don Andres ha invitato Andrea a raccontare la sua esperienza. I giovani del suo gruppo sono stati impegnati soprattutto con i bambini. Prima a Lomè, la capitale, con quelli da zero a sei anni in un orfanotrofio gestito da suore francescane, poi a Dapaong, più a nord, presso una scuola improvvisata dai missionari francescani nei locali della loro missione, nel cuore della savana, visitando anche un ospedale dove erano ricoverati bambini malnutriti con le loro mamme, che dovevano imparare come cuocere gli alimenti necessari per una corretta nutrizione. In questi posti Andrea ha conosciuto come la povertà più profonda (di cibo, d'igiene, di cultura....) si coniuga con la generosità, l'accoglienza, il sorriso. Il racconto tranquillo e sereno di Andrea ci ha rivelato ancora una volta quanto sia prezioso per un giovane l'incontro con un'umanità economicamente più povera, ma ricca sul piano dei valori quali l'accoglienza e la cordialità. 
Tutti i giovani di Eumega hanno espresso il loro ringraziamento ai frati che li hanno accolto, permettendo loro questa importantissima esperienza, stando loro vicino specie quando alcuni sono dovuti ricorrere a cure mediche!
Al termine della testimonianza l'assemblea ha tributato ad Andrea un caloroso applauso a suggellare quanto sia bello apprendere dalla viva voce di protagonisti la reale situazione di nostri fratelli, in modo da spronarci a momenti di riflessione, che ci aiutino a crescere nell'insegnamento di Gesù!