L'INCONTRO CON SIMONE
Grande
successo il 18 aprile alla Parrocchia Santa Madre di Dio per l’incontro con Simone Riccioni organizzato dai ragazzi che si
preparano alla Cresima.
A fare da moderatore: Maurizio Verdenelli, che con il suo garbo
professionale ha contribuito a rendere gioiosa questa interessante serata.
Ad aprire il
benvenuto di Alice Rocchetti che ha così presentato il gruppo:
“Grazie Simone per aver accolto il nostro invito. Siamo in 14 che si
stanno preparando alla Cresima, 7 ragazzi e 7 ragazze. I tuoi messaggi nel film, nel libro e negli
interventi ci sono di esempio ora che ci accingiamo a prendere delle decisioni
che ci potrebbero accompagnare per tutta la vita .Perciò vogliamo avere sempre
la testa sulle spalle,ma anche se dovessimo fare qualche caduta saremo pronti a
rialzarci e a continuare a correre con l’ottimismo che speriamo ci accompagni
sempre!!!Il nostro gruppo si chiama “Mezza Pagnotta” il soprannome di un
personaggio del film su San Filippo Neri, un ragazzino a capo di bambini
cenciosi senza madre né padre, senza nessuno che li accudisca. Questo gruppo trova in Filippo Neri il suo
protettore e nonostante il bene ricevuto, Mezza Pagnotta più volte tradisce San
Filippo ma poi, pentito, ritorna, trovando sempre l’entusiastica accoglienza di
tutti. Il vangelo tante volte menziona situazioni di cadute, di perdono e
di nuova vita. Significativi i tradimenti di Pietro e di
Giuda. Il primo si pente, ritorna da Gesù e diventa Capo della Chiesa. Il
secondo si pente, ma si chiude in se stesso e finisce per impiccarsi. Quindi
anche se si trova una mano tesa, non è sempre facile stringerla, un po’
l’orgoglio, un po’ la vergogna ci possono spingere a rifiutare l’aiuto offerto,
invece con un atto di umiltà potremo sempre guardare avanti o
meglio……saltare….. come fanno i pesci!!!!!Di nuovo grazie Simone per essere qui
con noi stasera! “
Simone Riccioni ha quindi raccontato a grandi linee il suo
percorso, ribadendo la volontà di staccarsi sempre più dall’immagine di attore
di pubblicità, che sì lo ha reso noto a tutti, ma in qualche modo ha anche sminuito
la
sua professionalità artistica perché nonostante avesse partecipato a diversi
film, il suo volto era legato allo svizzero con la cioccolata, proprio lui che
è nato in Africa ed è italiano!!!
Simone ha quindi dato spazio alle domande. A rompere il
ghiaccio i ragazzi organizzatori dell’evento:
Inizia Agnese Gambini, seduta accanto a Simone: “Sostieni che
dobbiamo essere felici e per essere felici dobbiamo essere liberi, ma prima hai
detto che prima di fare l’attore tua madre ti aveva spinto a completare gli
studi. Non c’è contrarietà?” No Agnese – risponde Simone – perché per essere
libero devi formarti, devi raggiungere la tua personalità e la tua libertà di
scegliere, e se non ti sei costruito una alternativa, la realizzazione del tuo
sogno è più difficile, rischi di precipitare in un burrone, proprio perché non
hai alternativa.
Quindi Riccardo Fermani anch’egli accanto a Simone:”Hai detto
che il tuo rientro in Italia è stato traumatico, eri abituato a ritenere ogni cosa
di tutti ed hai dovuto fare i conti con il proprietario di una bici che tu
volevi usare nonostante non fosse tua. Pensi che sia possibile creare qui nella
nostra città, nel nostro quartiere un clima di tutto è di tutti?” “Guarda
Riccardo dice Simone non voglio dire che la mia vita in Africa sia stata migliore
di quella in Italia o che quella in Italia sia migliore di quella in Africa,
c’è un diverso modo di vivere, però il niente può essere tutto e il tutto
niente. In Africa facevano il pallone con le pezze o i barattoli e ci
divertivamo, avevamo tutto con niente ; ma se tu hai tutto ma non stai con gli
amici, ti relazioni solo in modo virtuale, mi sembra che tu con tutto non abbia
niente!”
Tocca poi a Veronica Pietrella e a Martina Compagnoni: “Come hai
capito di voler entrare nel mondo del cinema? Ti ha aiutato qualcuno? Qualcuno
ti ha ostacolato?” A questo punto Simone svela un fatto conosciuto da pochi. “
frequentavo il Liceo Scientifico ai Salesiani e un pomeriggio giocavo a
ping-pong con don Marucci e canticchiavo…il
salesiano allora mi dice che dovevo partecipare ad un musical, che stavano
organizzando. No non ci penso proprio… il teatro è roba da ragazze …….gli
rispondo !!! Di lì a poco si trova a passare Don Salvatore e don Marucci gli
chiede di convincermi a partecipare. Al
mio ulteriore rifiuto Don Salvatore mi ricatta “ se non fai il musical ti
metto 3”! Mi ha convinto…..ho fatto il musical e proprio sul palco dei
salesiani è nata la mia passione!” Ho trovato ostacoli? Sì tanti e tanti continuo
a trovarne…..ma se cado mi rialzo e per realizzare il mio sogno ne debbo
superare tanti….ma voi non vi lasciate condizionare dagli ostacoli, dai
consigli di chi vi vuol far desistere, vi vuol fare rinunciare e insegnate agli
adulti più adulti a riprendere a sognare!!!”
Intanto Alessia Fermani e Francesco Marconi al computer e
proiettore facevano scorrere sullo schermo alcune immagini dei film di Simone.
A Elia Onori, Jacopo Mariucci, Carlo Vaccarini e Raffaele Uletto il compito di
assistere il pubblico, indirizzandolo ai posti…una specie di steward, mentre
Federico De Introna ha fatto un eccezionale servizio fotografico con oltre 250
foto, dimostrando una bravura sconosciuta al gruppo!
Tra i presenti, Carmine Posa ha chiesto se il titolo del
libro “Eccomi” fosse riferito al Salmo o meno….”No. Eccomi per me è un invito a
dire sì e ogni volta che ho detto sì mi sono sentito più vivo…….d’altra parte
ho presente “l’eccomi” più importante, quello detto da Maria!!!!
Lucia Vita ha parlato della sua emozione nel leggere il libro
“Eccomi” ed in particolare le pagine che si riferiscono a quando la mamma, su
proposta dei suoi allievi in Uganda, andava con loro ad un lebbrosario, ove
vivevano i malati con i figli sani, ma allontanati dagli altri per paura di
contagio. In tal modo si era creato un forte legame tra i ragazzi, quelli del
villaggio e quelli nel lebbrosario! Il vecchio del lebbrosario (termine lì
usato per dire saggio, meritevole di rispetto, non in senso dispregiativo), che
non era mai uscito dalla sua stanza, senza gambe, senza le labbra e la
cartilagine del naso, un giorno mandò a chiamare la madre e le disse…………”E’ una
vita che mi chiedo chi sono? Non una bestia no le bestie sono belle ed io sono
meno di una bestia……..poi siete arrivati voi con la vostra gioia,la vostra
voglia di giocare e di amare…..allora ho capito, io esisto, io valgo perché
qualcuno mi vuole bene! Grazie mi avete ridonato la dignità!!!”
Una Signora in sala ha poi chiesto a Simone se il suo
professarsi cristiano praticante lo abbia in qualche modo danneggiato nel suo
ambiente di lavoro. Simone:” Non ho mai nascosto il mio essere praticante, ma
non ne ho neppure fatto una bandiera da sventolare, l’importante è avere un
comportamento coerente e silenzioso, no non mi ha danneggiato anzi forse mi ha
aiutato ad ottenere la stima degli amici e di chi mi sta intorno!”
Poi uno scherzo un po’ da prete…….tre domande a Camilla, la
fidanzata di Simone, presente in sala: pensi davvero che Simone sia un disastro
come lui si definisce?Come vi siete conosciuti? Quando vi sposate? La ragazza,
molto bella e solare, ha risposto con garbo amorevole…….,no, non lo ritiene
proprio un disastro! ha svelato che si sono conosciuti in una biblioteca di
Piediripa……ma non ha svelato la data del matrimonio!!!! Complimenti! Una gran
bella coppia!!!
Il parroco Don Andres ha manifestato il suo vivo
apprezzamento per i principi espressi da Simone e lo ha ringraziato per la
presenza. E’ stata una lezione di catechismo allargata e non convenzionale, ma
sicuramente ha arricchito molto i ragazzi.
Le domande riportate sono state intervallate da Maurizio Verdenelli,
che con precisazioni ed aneddoti, ha dato quel quid in più all’evento! Grazie
Maurizio!
Al termine autografi, dediche sul libro e foto, tante foto!
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