LA DIFFUSIONE DELLA NOTIZIA
La notizia è arrivata poco prima delle 11, precisamente alle 10,54 del 23 maggio con un messaggio whats app semplice e scarno di Osvaldo Calzolaio: "Purtroppo una notizia tragica. E' venuto a mancare don pietro parisse. Una preghiera"
Poco dopo, qualche prima precisazione. Era tornato nella camera che occupava all'ex seminario dopo il pranzo che aveva fatto con noi alla festa parrocchiale della Santa Madre di Dio.
A sera non si era visto.....non aveva celebrato la Messa A San Giorgio.....probabilmente nessuno lo ha neppure cercato, nè qualcuno si è più di tanto preoccupato nel non vederlo a cena. La mattina non vedendolo scendere per colazione lo hanno cercato in camera trovandolo a letto immobile.
Una preghiera.
LA CAMERA ARDENTE E LA DATA DEI FUNERALI
I funerali di Don Pietro si svolgeranno mercoledì 25 maggio alle ore 15 in Cattedrale e saranno officiati dal Vescovo.
La camera ardente è stata allestita nella Cappellina della domus San Giuliano (ex seminario)
Si è diffusa in un batter d'occhio la notizia della morte di Don
Pietro e già nel primo pomeriggio del 23 maggio la cappellina della
Domus San Giuliano al secondo piano dell'ex seminario era piena di
persone che volevano rendere omaggio alla sua salma.
Il primo pensiero è andato al giorno prima, quando ha partecipato al nostro pranzo comunitario in occasione della festa della parrocchia.
Subito
dopo la voglia di manifestare uno scambio di parole e o di gesti.
Carmine:" Ieri pomeriggio quando Don Pietro se n'è andato mi ha detto
Ciao Carmine! Un saluto cordiale ed inconsueto dato che io non l'ho mai
frequentato molto"
Poi i ricordi personali. Antonella:" Mi dispiace tantissimo. E' stato il sacerdote della mia infanzia, comunione e cresima."
Tutti hanno bisogno di esprimere il dolore. Anna Maria:" Io ed Elena l'abbiamo salutato all'uscita della messa....era sempre allegro e sorridente..."
Silverio:"Incredibile mi dispiace tanto! mi ricordo due cose che ha detto ieri 1) invito ad essere vicino al parroco; 2) invito ad andare con lui a Medjugorie"
Rita "è venuto a salutarmi in cucina...mi ha abbracciato, baciato con tanta cordialità..... e mi ha fatto gli auguri per Santa Rita"
Rossana: "Nooo! La sua ultima domenica l'ha vissuta ,in parte, con noi a pranzo.L'ho salutato in cucina e le sue ultime parole sono state di incoraggiamento per le nostre attività in parrocchia . Sono contenta delle parole di ringraziamento che don Andresgli ha ricolto nel saluto alla fine del pranzo e che abbiamo condiviso la festa dei 50 anni di sacerdozio il 20 marzo, in seminario. Nel dolore non ci resat che pregare per lui e conservare nel cuore la sua testimonianza."
Franca:"delle sue parole di ieri ricordo: sono nato contadino a Camporota..... vi ho sentito dentro la sua semplicità, bontà ed umiltà: il vero don Pietro la Trinità lo ha accolto già nel suo Cielo"
Giuseppe" Da lassù ci perdonerà tutte le critiche e le chiacchiere che ci siamo scambiati mentre era nostro parroco."
Osvaldo: Mi ha insegnato religione quando facevo il biennio ai geometri. Ricordo ogni volta che veniva a trovarmi in ufficio:Lazzarottu, mi diceva, che stai a fà? E poi si metteva a parlare degli anni passati, del suo venire dalla campagna e di quanto amasse la sua gente. Mi parlava del periodo alla Madre di Dio. Non gli piaceva la Chiesa e i locali della casa, ma diceva di ricordare con nostalgia la gente, soprattutto i collaboratori, che gli hanno voluto bene"
Giselda:" Quando ero ai geometri all'ora di religione controlla chi aveva la merenda più gustosa....e se la mangiava! Che discolo il Don!!!"
Laura:" Interessante lo spuntino/mattutino e la gioia della condivisione"
La camera ardente è stata allestita nella Cappellina della domus San Giuliano (ex seminario)
PENSIERI SU DON PIETRO
Il primo pensiero è andato al giorno prima, quando ha partecipato al nostro pranzo comunitario in occasione della festa della parrocchia.
Don
Andres lo ha ripetuto anche nel corso della Messa vespertina, che nel
salutarlo dopo il pranzo gli aveva detto: "arrivederci e se non ci
vedremo ci incontreremo in Cielo!". Questa frase detta con spirito
scherzoso, ora acquista un significato particolare!
Il
Vescovo ha raccontato che la scorsa estate erano andati in Terra Santa e
Don Pietro gli aveva confidato....".non ho paura di morire.....ma di
soffrire"!!! ed il Vescovo conoscendo la sua profonda devozione alla
Madonna......"Bè prega la Madonna!" Una espressione generica che oggi
risulta tanto vera.....che morte indolore quella di Don Pietro.......e
dopo aver pranzato nella Parrocchia Santa Madre di Dio.
Lo
sbigottimento per la notizia si rileva dai primi messaggi. Davide"...Ma
se stava ieri a Santa Madre di Dio sorridente come sempre...."
Maria:" Una notizia che ci lascia tutti senza parole"
Poi i ricordi personali. Antonella:" Mi dispiace tantissimo. E' stato il sacerdote della mia infanzia, comunione e cresima."
Tutti hanno bisogno di esprimere il dolore. Anna Maria:" Io ed Elena l'abbiamo salutato all'uscita della messa....era sempre allegro e sorridente..."
Silverio:"Incredibile mi dispiace tanto! mi ricordo due cose che ha detto ieri 1) invito ad essere vicino al parroco; 2) invito ad andare con lui a Medjugorie"
Rita "è venuto a salutarmi in cucina...mi ha abbracciato, baciato con tanta cordialità..... e mi ha fatto gli auguri per Santa Rita"
Rossana: "Nooo! La sua ultima domenica l'ha vissuta ,in parte, con noi a pranzo.L'ho salutato in cucina e le sue ultime parole sono state di incoraggiamento per le nostre attività in parrocchia . Sono contenta delle parole di ringraziamento che don Andresgli ha ricolto nel saluto alla fine del pranzo e che abbiamo condiviso la festa dei 50 anni di sacerdozio il 20 marzo, in seminario. Nel dolore non ci resat che pregare per lui e conservare nel cuore la sua testimonianza."
Franca:"delle sue parole di ieri ricordo: sono nato contadino a Camporota..... vi ho sentito dentro la sua semplicità, bontà ed umiltà: il vero don Pietro la Trinità lo ha accolto già nel suo Cielo"
Giuseppe" Da lassù ci perdonerà tutte le critiche e le chiacchiere che ci siamo scambiati mentre era nostro parroco."
Osvaldo: Mi ha insegnato religione quando facevo il biennio ai geometri. Ricordo ogni volta che veniva a trovarmi in ufficio:Lazzarottu, mi diceva, che stai a fà? E poi si metteva a parlare degli anni passati, del suo venire dalla campagna e di quanto amasse la sua gente. Mi parlava del periodo alla Madre di Dio. Non gli piaceva la Chiesa e i locali della casa, ma diceva di ricordare con nostalgia la gente, soprattutto i collaboratori, che gli hanno voluto bene"
Giselda:" Quando ero ai geometri all'ora di religione controlla chi aveva la merenda più gustosa....e se la mangiava! Che discolo il Don!!!"
Laura:" Interessante lo spuntino/mattutino e la gioia della condivisione"
I FUNERALI
Nel pomeriggio del 25 maggio si sono svolti in Cattedrale i funerali di Don Pietro.
Ad
officiare la funzione il Vescovo Nazzareno Marconi, presente l'ex
vescovo di Fabriano Mons. Veccerica e tutti i presbiteri della Diocesi.
La Cattedrale era gremita, perchè i tanti fedeli che avevano avuto contatti con lui, gli hanno voluto porgere l'ultimo saluto.
Il corteo di sacerdoti è sfilato dall'ingresso all'altare, riempiendo poi tutto l'emiciclo.
Ha
preso prima la parola don Pio Pesaresi, che ha ripercorso le tappe di
sacerdozio di Don Pietro, consacrato nel 1966, per cui il 20 marzo di
quest'anno aveva festeggiato le nozze d'oro col Signore, 50 anni di
sacerdozio. Don Pio ha ricordato come dopo i primi anni trascorsi fuori
Macerata, don Pietro vi ritornò, dapprima con l'incarico di Vice
Parroco a Santa Croce, quindi parroco a Piediripa e successivamente per
oltre 20 anni alla parrocchia della Pace.
Alla
Santa Madre di Dio è stato circa 2 anni ed è stato lui ad inaugurare
la prima festa della nostra parrocchia, determinandola in una domenica
del mese di maggio, mese dedicato alla Madonna, in considerazione che la
festa della Santa Madre di Dio ricorre il primo gennaio e tale
circostanza ne aveva impedito l'organizzazione.
Attualmente era parroco di San Giorgio.
La prima lettura è stata affidata al consacrato laico Prof. Nazzareno Morresi e dopo il Vangelo l'omelia del Vescovo.
Mons
Marconi ha ricordato un aneddoto della scorsa estate, quando Don
Pietro gli aveva confidato di non aver paura di morire ma di soffrire e
lui gli aveva consigliato di rivolgersi in tal senso alla Madonna. Una
frase generica, che ora acquista un significato davvero particolare.
Il
Vescovo ha ricordato come i sacerdoti sono come tutti gli uomini,
anch'essi con difetti, ma comunque hanno scelto questa strada per essere
vicino al prossimo e nel commentare il Vangelo del giorno, in
particolare la richiesta di Giacomo e Giovanni di restare accanto a
Gesù, ha sottolineato che essere primi nella Chiesa significa essere
ultimi, servitori del prossimo, disposti a sacrificarsi per gli altri
come ha fatto Gesù, fino all'estremo sacrificio della vita.
E'
stato ricordato come don Pietro fosse anche il cappellano della
Polizia di Stato di Macerata e a tal proposito è stato letto il
telegramma inviato al Vescovo dal Capo dei Cappellani della Polizia di
Stato. Erano presenti anche il Signor Questore Giancarlo Pallini e i
dirigenti di Polizia Andrea Innocenzi e Maurizio Marcucci, nonchè la
Dirigente della Polizia Stradale Dott.ssa Stefania Minervino ed i
vertici dell'Associazione della Polizia ANPS, con il Presidente
Angelici.
la cattedrale gremita già molto prima dell'inizio della funzione funebre |
il corteo dei sacerdoti passa davanti alla bara di don Pietro. in alto a sinistra don Andres |
Don Pio illustra le tappe della vita sacerdotale di don Pietro |
Il consacrato laico Prof Morresi legge la prima lettura |
L'omelia del Vescovo Marconi |
in prima fila da destra il Questore Pallini, i dirigenti Innocenzi e Marcucci, dietro si intravede la dirigente della Stradale Minervino |