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Benvenuti nel blog ufficiale della Parrocchia S. Madre di Dio di Macerata.

Gruppo famiglie

Con il primo incontro  programmato per il 20 dicembre si apre nella nostra parrocchia un nuovo cammino famiglia, che si sviluppa in tre cerchi concentrici: la parrocchia, l'unità pastorale, la diocesi.
In che consiste?

  Il Vescovo Marconi per l'anno pastorale 2015/16 ha previsto 3 catechesi:
  •  la prima già proposta nel mese di ottobre ha riguardato il tema dell'accoglienza;
  • la seconda che si terrà nel mese di gennaio avrà come tema la condivisione;
  • la terza prevista per aprile sarà sulla speranza. 
 Nei due mesi successivi alla catechesi del Vescovo, ci saranno due incontri, alternativamente uno nell'ambito della parrocchia, l'altro nell'ambito dell'unità pastorale, che vede la nostra parrocchia, Santa Madre di Dio, unita a quelle delle Vergine e del SS Sacramento (Cappuccini).

Tali incontri consisteranno nella visione di un video, nel quale il Vescovo espone i concetti della sua catechesi; una riflessione su quanto appreso; uno scambio di opinioni su quanto il nostro intimo ha percepito; per concludere con una eventuale conviviale.
In questo ambito avremo due avvenimenti particolarmente significativi: il primo il 21 febbraio sarà con noi Mons. Bonetti della Diocesi di Padova, per tanti anni responsabile nazionale della Pastorale Famigliare e, nel mese di maggio, i referenti regionali di detta Pastorale.


         IL VOLANTINO PER IL PRIMO INCONTRO


L'ANNUNCIO DI FABIO E KATIA


Al termine delle messe del 12 e 13 dicembre Fabio e Katia hanno sottolineato l'importanza dell'incontro del 20 dicembre

Fabio e Katia


L'INCONTRO DEL 20 DICEMBRE


Alle 17,30 di domenica 20 dicembre ci siamo riuniti nel salone parrocchiale per il programmato incontro con le famiglie.

Inizialmente è stato proiettato il video sulla prima catechesi del Vescovo Marconi sull'Accoglienza.

Il tema aveva come riferimento l'annuncio dell'Arcangelo Gabriele a Maria, la sua accettazione, la sua vocazione non solo ad essere madre di Gesù, ma anche la sua vocazione alla famiglia, costituita con Giuseppe, perché il Figlio avesse un papà ed una mamma.

Una scelta ,quella di Maria, improntata all'accoglienza al nuovo, di per sé sempre difficile ad abbracciare. Vi era un progetto umano in base al quale le famiglie di Maria e di Giuseppe avevano ideato una famiglia normale: su tale progetto interviene un progetto divino, che Maria accoglie.

La famiglia non è chiusa in se stessa ,ma aperta al mondo e all'umanità, anzi alla sua salvezza. Cosa sarebbe accaduto se Maria avesse detto no!

Ebbene l'invito del Vescovo è di mettere da parte la paura del nuovo, costituire una famiglia che non sia una convivenza di due persone distinte, che condividono qualcosa, ma una unione che condivide il tu, che accoglie l'altro, non dando mai per scontato di conoscerlo pienamente, perché nella vita si cambia e l'altro deve essere visto sempre come persona nuova.

Dobbiamo vedere cosa ci spaventa e cosa ci incoraggia, in una dimensione di una famiglia non chiusa ai coniugi e ai figli, ma aperta all'accoglienza sia da un punto di vista geografico che storico, con una visione quindi mondiale ed universale.

Non dobbiamo perseguire le sicurezze materiali, ma vivere nel bene, aperti all'imprevisto, al nuovo e approfondire  il nostro cammino famiglia, confrontando le nostre gioie e  paure con quelle che ebbe Maria.

Gli spunti di riflessione sono stati approfonditi con la costituzione di 2 gruppi e poi un'analisi comune.

Il sorriso e la povertà di una  coppia di nigeriani, che ha partecipato con la loro bambina, hanno offerto un puntuale riscontro al tema dell'accoglienza e delle sicurezze.


 Al termine una gustosa cena, con Riana in cattedra!

Michelle e Giulia






IN CANTIERE L'INCONTRO DI GENNAIO

E' stato predisposto il volantino per l'incontro  per le famiglie di domenica 24 gennaio.
Nei prossimi giorni verranno pubblicati ulteriori dettagli.
 Per informazioni contattare Osvaldo e Giselda 3484005900  oppure Franca 3491851597.




L'INCONTRO DEL 24 GENNAIO


Si è svolto domenica 24 gennaio il secondo incontro delle famiglie presso la nostra parrocchia.
La chiesetta si è rivelata una location molto piccola, stante la partecipazione  più ampia di quella preventivata. Comunque con qualche accortezza si è riusciti a  garantire un'accoglienza positiva e lo stare insieme in serenità ha consentito di superare qualche disagio.
Come da programma è stato proiettato il video del Vescovo Marconi, incentrato sulle figure di Erode, dei Sapienti e dei Re Magi.
Al termine della proiezione i presenti si sono raggruppati in tre gruppi, al cui interno sono stati approfonditi i temi del video e quindi un portavoce di ciascun gruppo ha riferito all'assemblea le considerazioni espresse nel proprio ambito.
Al termine una gustosa cena condivisa con prelibate pietanze.
tutti attenti nel vedere il video del Vescovo

si è reso necessario utilizzare anche i posti laterali per la folta partecipazione


Aggiungi didascalia

la divisione in gruppi



il momento conviviale


un'istantanea un po' sfuocata!

i bambini ritornano per la cena

la preghiera per la coppia

l'appartamento del parroco utilizzato per la cena


IL RESOCONTO DELL'INCONTRO OLTRE LE FOTO


Il tema trattato durante l’incontro del 24 febbraio è stato “I Magi e L’accoglienza”.

 Dopo aver organizzato la riuscitissima animazione dei circa 10 bambini, il parroco Don Andres ha introdotto l’incontro con un momento di preghiera. Poi abbiamo visto ed ascoltato la riflessione del nostro vescovo sul vangelo di Matteo 2, 1-22, direttamente dal sito della diocesi (che potete trovare nel sito www.diocesidimacerata.it, sotto la cartella Ufficio Famiglia, Dicembre 2015 – 2^ catechesi famiglie). Il gruppo di partecipanti era particolarmente assortito perché sono confluite sia coppie giovani che coppie meno giovani (una addirittura con oltre 50 anni di matrimonio), nonché single, le cui mogli o mariti, non erano potuti intervenire, consacrate e vedovi. Data la grande affluenza, ci siamo divisi in tre gruppi per riflettere sulle figure emergenti nella lettura del vangelo: i Magi, il re Erode e i saggi. Facendo sintesi, le riflessioni emerse sono state queste:


1° gruppo:

“L’aspetto più interessante è stato l’aver fatto esperienza concreta di reciproco  ascolto e accoglienza  fraterna all’interno del gruppo.

Le parole del Vangelo e la riflessione del Vescovo  hanno provocato la nostra riflessione orientandola in particolare sull’atteggiamento dei Magi: uomini in ricerca, non ‘seduti’ sulle proprie conoscenze, ma pronti a mettersi in viaggio, perseveranti quando la stella/guida si nasconde, attenti ai “segni” e fiduciosi.

Ci siamo interrogati su quanto questo sia anche il nostro atteggiamento interiore nella vita di tutti i giorni: siamo attenti o distratti da molte cose? Siamo attenti alle novità o arroccati nelle nostre abitudini/sicurezze? Abbiamo l’attitudine a cercare in noi quella stella/guida posta nel nostro cuore da Dio fin dal nostro Battesimo? Riusciamo, nei periodi bui, a  essere attenti alle “stelle” che il Signore ci pone accanto (amici, creato, guide...) e crediamo di poter essere anche noi delle piccole stelle di orientamento?

Tutto questo è scaturito dal racconto delle esperienze e fatiche quotidiane, vissute in famiglia e nell’ambiente di lavoro”. 





2° gruppo:


“Sono state esaminate tutte e tre le figure evidenziate nella riflessione del Vescovo: Erode, i saggi della scrittura e i Magi. Nel nostro vivere quotidiano spesso si cerca nel rapporto con gli altri la convenienza e quindi la figura che risalta di più è quella di Erode. L'ascolto della Parola sicuramente ci interroga e ci mette di fronte alle nostre responsabilità nei confronti dell'altro, del “diverso”.

Le difficoltà di accoglienza nella comunità di Betlemme, incontrate da Maria e Giuseppe, possono essere messe in parallelo con quelle delle persone che ogni giorno arrivano nelle nostre terre e si scontrano con le tante figure rappresentanti “il re Erode” che esistono nella nostra società, che rimangono in prolungata attesa nel pensare cosa fare per la vita di queste persone, che nel frattempo, purtroppo, si conclude in tragedia.

Abbiamo posto in evidenza come ci confrontiamo quotidianamente con le tre figure: in famiglia, nella società, nel mondo del lavoro.

La conoscenza, che è raffigurata nei saggi, spesso pensiamo che ci possa aiutare ad affrontare le situazioni ma a volte ci rendiamo conto che questo non basta, forse dobbiamo lasciarci guidare dalla stella ed essere fiduciosi nel futuro, soprattutto nel rapporto con i figli.

I magi, al contrario, sono alla ricerca con un cuore generoso, più predisposti alla novità e alla speranza. Accogliere significa uscire dalla nostra quotidianità e andare a cercare l'altro nelle periferie del mondo (come dice Papa Francesco).

Accogliere è imparare a non giudicare mai.

L'atteggiamento che ci impedisce oggi di accogliere è la paura, perché nel momento in cui accogliamo l'altro mostriamo la parte più intima di noi e questo ci spaventa. Accogliere è mettersi alla prova ogni giorno facendo i conti con i nostri limiti ma anche gioire dei nostri piccoli successi inaspettati. Le persone che riescono ad accogliere meglio sono i nostri figli, perché hanno meno barriere e pregiudizi rispetto a noi adulti.

Si scoprirà così che “accogliere” è anche sentirsi accolti da chi si accoglie.”

3° gruppo:


“La discussione è stata molto stimolante. Sono emerse le situazioni concrete vissute nel quotidiano. I tre riferimenti del video del vescovo, cioè Erode, i Sapienti e i Re Magi sono stati approfonditi in relazione alla coppia e alla famiglia.

 Il viaggio della coppia nel matrimonio è stato paragonato al viaggio dei re Magi: questi hanno seguito la stella, un viaggio lungo, pieno di ostacoli, ma la loro fede, il loro obiettivo, la loro disponibilità a sobbarcarsi le difficoltà, la loro capacità di fronteggiare gli imprevisti hanno consentito di raggiungere la meta. Allo stesso modo la coppia che, seppure costruisce il matrimonio sulla roccia, deve comunque seguire un itinerario non in discesa, colmo di curve e di salite, con le quali è necessario fare i conti. Non può prescindere dall’amore, ma questo deve essere conservato con l’accoglienza dell’altro, vedendo nell’altro non un riempimento o uno strumento della propria vita, ma il soggetto che contribuisce alla navigazione della famiglia in qualsiasi mare. Ciò comporta un passo indietro, un passo a lato, un fare spazio all’altro, mettendo da parte l’Erode che è in noi, accantonando  i sapienti che sono in noi e facendo emergere i Re Magi con i loro cuori e i loro sentimenti. Abbiamo riflettuto su quanto spesso siano i figli che “assomigliano” per atteggiamento ai Re Magi perché dalla purezza dei giovani emerge la vittoria dei sentimenti e dell’altruismo.  

Un’altra considerazione meritevole di approfondimento  è l’affievolimento dell’amore nel corso degli anni. In questo caso l’amore deve diventare una scelta, una scelta necessaria per garantire l’indissolubilità del matrimonio, anche nella consapevolezza dei doveri che i genitori hanno nei confronti dei figli. Quest’ultima considerazione si sposa con un’altra che vede con il trascorrere degli anni il sorgere di un feeling nella coppia, che quando si ritrova la sera a casa considera lo stare insieme una festa e per comprendersi non sono necessari gesti o parole, basta un’occhiata, per capire  il pensiero e lo stato d’animo dell’altro.

 Le varie fasi del matrimonio possono riservare sorprese, ma la meta della famiglia è la piena condivisione della coppia che effettivamente diventa una sola cosa.”


Dopo il lavoro nei gruppi siamo ritornati insieme e ci siamo scambiati vicendevolmente quanto emerso nelle riflessioni fatte.

Prima di salutarci, compiti a casa!

È stato distribuito un foglio nel quale erano raffigurati: “La torta dell'accoglienza” dove trascrivere ciò che ci ha colpito di più nelle tre figure del vangelo e quanto i loro atteggiamenti sono vissuti da noi ogni giorno; e “I segni dell’Accoglienza” raffigurata da una stella cometa, nella cui coda siamo stati invitati a trascrivere nel tempo che intercorre fino al prossimo incontro, i fatti quotidiani in cui ci siamo sentiti accolti o abbiamo accolto.

Per chi non ha potuto partecipare domenica all'incontro, alleghiamo i due schemi che si possono stampare e consegnare al parroco perchè l'intenzione finale è quella di raccogliere al prossimo incontro tutte le stelle comete, in forma anonima, contenenti i momenti importanti della nostra vita di tutti i giorni, farne un cartellone e donarlo alla parrocchia come segno di una comunità che cammina.

Il prossimo appuntamento lo abbiamo pensato per fine febbraio 2016.

Seguirà comunicazione più precisa.

È stata proprio una bella serata che si è conclusa con una merenda cena condivisa, nella quale abbiamo sperimentato le capacità dietro ai fornelli di persone che mai avremmo pensato sapessero cucinare con tanta maestria.

Abbiamo anche sperimentato la voracità dei bambini,  oltre a quella di noi adulti.

Grazie a tutti per la vostra partecipazione e a presto!





IN PREPARAZIONE DELL'INCONTRO DEL 28/2
L'incontro per le famiglie del mese di febbraio si terrà il 28 p.v. dalle ore 17,30 sul tema "Vita condivisa: gioie e fatiche di un cammino".
Come nei due precedenti incontri anche il 28 febbraio è prevista la visione di un video del Vescovo, cui seguiranno approfondimenti in gruppi e considerazioni finali insieme. Al termine cena condivisa, che si concluderà entro le ore 21. E' prevista animazione per i bambini.
Per ulteriori informazioni chiamare Osvaldo e Giselda 3472994243. 


L'INCONTRO DEL 28 FEBBRAIO

Si è svolto nel pomeriggio del 28 febbraio il terzo incontro delle famiglie, incentrato sul tema: "Vita condivisa - Gioie e Fatiche di un cammino".
Inizialmente si è visionato il video del Vescovo Marconi, che, nel commentare il passo del Vangelo delle spighe strappate, ha posto l'accento sulle accuse dei farisei, che criticavano i discepoli perché nell'attraversare i campi "coglievano e mangiavano le spighe" nonostante fosse sabato.
Le considerazioni di Gesù, che giustifica con la stanchezza e la fame i discepoli, sono d'insegnamento per noi, quando abbiamo atteggiamenti di critica nei confronti del prossimo, senza considerare le sue ragioni, ma essenzialmente senza immedesimarsi nell'altro, senza condividere con lui la sua situazione, giudicando solo in base alla lettera della regola, senza interpretarla a favore dell'altro, senza tener presente che la legge serve all'uomo, non l'uomo alla legge
 Questo vale per tutti i rapporti, ma specialmente nella famiglia è necessario condividere, cioè compenetrarsi nella sposa/o e vivere insieme le gioie e le fatiche, condividendo con la luce illuminante dell'amore, della comprensione, del perdono, della rinuncia, del rispetto, ascolto, fiducia, osservazione, coraggio della testimonianza.
Queste le parole che i partecipanti all'incontro, nell'approfondire la catechesi del Vescovo, hanno scelto per definire cos'è la condivisione.
Le parole scelte dai gruppi sono state incollate ad un cartellone predisposto dai bambini presenti, con l'aiuto della baby setter, che li ha intrattenuto.
Al termine la cena condivisa e un fuori programma con canzoni e musica, che hanno evidenziato la bellissima voce del nostro parroco Don Andres.







ANNUNCIO DELL'INCONTRO DEL 17 APRILE

Domenica 17 aprile alle ore 18 ci sarà l'incontro con le famiglie. Come nelle precedenti occasioni visioneremo il filmato del Vescovo e poi ne approfondiremo i contenuti.
L'incontro terminerà alle ore 20 e non ci sarà la cena condivisa.
Questo appuntamento appare molto importante anche alla luce della recente esortazione del Papa sulla famiglia ed in particolare sull'atteggiamento della Chiesa nei confronti delle coppie di fatto e dei divorziati risposati.  

L'INCONTRO DEL 17 APRILE

L'incontro è avvenuto nella chiesetta della parrocchia ed ha coinvolto molte coppie giovani, rendendo la riunione proficua anche per la diversa impostazione della famiglia e per il confronto tra generazioni.
 Il tema è stato "Il profumo della mensa condivisa", in relazione al brano del Vangelo di Luca, laddove Gesù è invitato ad un banchetto in casa del fariseo Simone e all'improvviso entra una donna ,conosciuta come peccatrice, che si prostra ai piedi di Gesù, con le sue lacrime gli lava i piedi, glieli asciuga con i capelli e li cosparge di profumo.
Nella sua catechesi il Vescovo Nazzareno ha sottolineato la necessità della accoglienza con tutto il nostro essere, con la nostra corporeità, che determina un valore indispensabile, perchè offrire qualcosa senza "cuore" rende il rapporto tanto freddo, da non poter assolutamente determinare comunione.
I presenti si sono divisi in tre gruppi ciascuno dei quali ha approfondito il tema in relazione alla famiglia e all'accoglienza al prossimo. Tra le considerazioni emerse il fatto che talvolta anche inconsapevolmente se facciamo del bene ci attendiamo quanto meno una graditudine, invece l'aiuto deve essere incondizionato. E' stato fatto l'esempio dei genitori con i figli, nei cui confronti lo spirito paterno che anima il rapporto fa sì che  i genitori diano ai figli senza attendersi nessuna ricompensa e che  anche nel caso di torti subiti siano pronti al perdono e alla riconciliazione,  senza condizioni!  
Le tante considerazioni espresse hanno determinato tra i presenti quello spirito di vicinanza, di solidarietà, di ascolto, di comprensione reciproca e di silenzio che si auspica caratterizzi la comunità parrocchiale!